C.C.C COMITATI DEI CITTADINI — FIRENZE
riceviamo e diffondiamo
“CITTA’-GIARDINO” DI CEMENTO ATERRANUOVA BRACCIOLINI
Vi scrivo per portarvi a conoscenza di alcune scelte urbanistiche che stanno per cambiare notevolmente l’assetto urbanistico del nostro territorio e per avere un Vostro parere in merito. Si tratta di un Piano di Lottizzazione denominato “Città Giardino” che investe 16 ettari di territorio nel comune di Terranuova Bracciolini, prov. di Arezzo.Terranuova è un paese del Valdarno di 12.000 abitanti, con numerose frazioni dai centri storici ancora conservati, abitati ed inseriti nel paesaggio molto suggestivo delle “Balze”.
Il nostro è un territorio da sempre a vocazione agricola (viti, olivi, pastorizia, produzione del famoso fagiolo zolfino della Penna) e anche turistica (numerosi casolari sono stati trasformati in agriturismo), e che non solo negli ultimi anni, ha subito una forte aggressione che ha deturpato molte delle nostre zone; in primo luogo le cave di inerti che stanno facendo scempio a ridosso di un’oasi naturale, poi la centrale di spinta della SNAM, una mega discarica, un impianto di compostaggio, la direttissima, una cementificazione sfrenata, per citare le più importanti.Il centro storico del nostro comune ha un estensione di 8 ettari; il nuovo insediamento ne occuperà 16 e si svilupperà su due colline che attualmente sono coltivate a vigne, le “Vigne di Poggio Bracciolini” visto che fanno da proscenio alla casa leopoldina detta “di Poggio Bracciolini”, patrimonio storico conservato e restaurato.L’urbanizzazione di cui si parla prevede l’edificazione nel capoluogo di circa 45.000 mq di Superficie Utile e l’aumento di circa 1500 abitanti sugli attuali 8.000 mentre i dati statistici dimostrano che la popolazione è aumentata di poco più di 1000 abitanti in 20 anni in tutto il territorio comunale, comprese le frazioni.Il Regolamento Urbanistico dell’attuale amministrazione prevede nuove costruzioni per l’intera capacità edificatoria del Piano Strutturale, ci riferiamo ad un’ estensione di 75.550 mq su 85.550 a cui vanno aggiunte ulteriori edificazioni previste dalla saturazione dei comparti esistenti. A fronte di tutto questo l’attuale amministrazione, unica del Valdarno, non ha previsto un Piano di recupero edilizio del centro storico del capoluogo che risulta ormai degradato e per questo sempre meno vivibile.
Rosanna Marinimarini.rosanna@gmail.com
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Leggete, meditate e diffondete !!!Saluti,Adriana Pagliai (del Coordinamento dei Comitati della Piana FI-PO-PT)
ESPRESSO 29 NOVEMBRE 2007 EMERGENZA DIOSSINA,IN ITALIA ABBIAMO IL RECORD NEGATIVO DI EMISSIONI
.LA SOSTANZA TOSSICA SI ANNIDA ANCHE NEGLI ALIMENTI.
E GLI ESPERTI (A PARTE VERONESI)LANCIANO L'ALLARME: META' DEGLI ITALIANI NE' ASSUME PIU' DEL LIMITE CONSENTITO
Tra l'altro nell'articolo si legge:"Le diossine si depositano sulle piante, il terreno e le acque, fissandosi poi nei tessuti grassi degli animali e nel latte"L'Italia è il paese in Europa che ne produce di più. Spulciando l'unico rapporto della Commissione Ue sul rilascio di diossine e furani al suolo (del 1999), si scopre che il nostro Paese ne emette il 38% in più della Spagna, il 33% della Gran Bretagna, il 29% in più della Germania e ben il il 75% in più di Danimarca, Finlandia, Norvegia e Svezia messe insieme"....."Le Arpa Italiane lavorano malissimo, le analisi si contano con il contagocce. Il motivo ? Sono carrozzoni politici, senza alcuna indipendenza scientifica. Pubblicare dati negativi turberebbe il consenso politico, e il direttore di turno perderebbe la poltrona"."Se nelle "piccole Seveso" d'Italia (non dimentichiamo le furiose polemiche a Coriano, Forlì e a Montale in Toscana) la psicosi è alle stelle,
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COMUNICATO STAMPA
Stanchi del degrado crescente che attanaglia la loro strada, l’antico decumano fiorentino via Palazzuolo, ridotto oggi ad un agglomerato di internet point e di rivendite di alcolici a basso costo, pullulante di ubriachi, che si accoltellano e orinano all’aperto in atteggiamento minaccioso e nel disprezzo di ogni regola del vivere civile, abitanti e negozianti della zona hanno dato vita ad un comitato, che ha convocato un’assemblea di quartiere ieri sera, 23 ottobre 2007.
L’assemblea ha avuto un grande successo.
I partecipanti affluiti in gran numero (sono state contate più di 150 persone) hanno vivacemente descritto il deterioramento della loro strada e la colpevole assenza da parte dell’amministrazione comunale di qualunque intervento in grado di risollevarne le sorti.
In particolare è emersa la necessità di un rispetto integrale della legalità da parte di tutti.
Convinti che non ci sia bisogno di nuove regole, ma solo di rendere operanti quelle che già ci sono, l’assemblea ha condensato le proprie richieste su alcuni punti:
· applicazione delle norme della ZTL: la mancanza di controlli e di telepass (per esempio in via Maso Finiguerra e al Prato) rende particolarmente “allegra” la zona D; chiunque desideri entra e circola e parcheggia liberamente nel più assoluto spregio delle regole vigenti e nella certezza quasi assoluta dell’impunità
· lotta alla microcriminalità: controllo stretto dei locali a rischio della zona, in particolare il bar all’incrocio fra via Maso Finiguerra e via Palazzuolo e il bar all’incrocio fra via Santa Lucia e via Palazzuolo, dove si sono già verificati fatti di sangue ripetutamente (come ben sanno le forse dell’ordine intervenute) e dove si creano agglomerati di ubriachi che hanno minacciato negozianti e passanti
· monitoraggio accurato da parte dell’amministrazione di eventuali abusivismi abitativi e speculazioni indebite (ovviamente esentasse), che riguardano sia le case affittate agli studenti al nero, sia l’uso invalso recentemente di affittare ad extracomunitari in cambio di affitti non indifferenti ex negozi riattati ad unità abitative, quei “bassi in cotto fiorentino” di cui orami purtroppo pullula la strada, cresciuti nell’indifferenza e nella assenza di ogni controllo (permessi edilizi, affitti, installo selvaggio di rumorosi impianti di condizionamento, ecc.)
· controllo delle rivendite di alcolici a basso costo a tutte le ore
· controllo degli internet point (licenze; necessari servizi igienici; norme inerenti l’antiterrorismo, orari, ecc.), che hanno nella zona una densità abnorme.
L’assemblea si è dichiarata inoltre favorevole ad ogni iniziativa che possa rappresentare un rilancio della strada, nella consapevolezza che l’illegalità non rappresenti solo un problema di ordine pubblico ma sia il frutto di un degrado culturale socioeconomico che è compito di una buona politica fronteggiare.
Il comitato richiede dunque una crescita complessiva di “azioni positive” di varia natura: il passaggio di un bussino elettrico in via Palazzuolo; iniziative culturali; l’affissione di una targa turistica che spieghi cosa era il decumano e che inserisca via Palazzuolo nel circuito storico-turistico del centro fiorentino; progetti di salvaguardia del patrimonio di artigianato della strada, presente in loco da secoli e oggi a rischio di estinzione; illuminazione di entrambi i lati della strada durante la notte (attualmente solo uno lo è).
Comitato di Via Palazzolo c.dipalma@infstudio.it
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SOLIDARIETA’
AL PRESIDENTE DEL
COMITATO PER FIESOLE
I Comitati dei Cittadini - FirenzeCentro Storico esprimono piena solidarietà a Cosimo Marco Mazzoni, Presidente del Comitato per Fiesole, recentemente querelato per diffamazione da Fabio Incatasciato, sindaco di quella cittadina.
Quest’ultimo accusa Mazzoni di aver descritto pubblicamente gli amministratori comunali fiesolani come figure corrotte che avrebbero gestito i beni della collettività alla stregua di un comitato di affari interessato a favorire, con alcune scelte urbanistiche, interventi speculativi di privati che hanno leso i diritti dei cittadini. Affermazioni confermate, secondo la querela, nel Convegno organizzato dal Comitato per Fiesole lo scorso 11 marzo, al quale hanno partecipato diversi Comitati toscani e varie Associazioni ambientaliste.
Tanto per rinfrescarci la memoria, stiamo parlando di un’Amministrazione comunale che permette la costruzione di un palazzo di tre piani sopra un’area archeologica appena scoperta nel cuore del centro storico di Fiesole. Invece di trasformare il tutto in un parco archeologico, il Comune ha venduto l’area ad Alberto Aleotti, presidente della Menarini per realizzarci sopra la sede della Fondazione omonima e permettergli in futuro di lucrare sull’affitto dei turisti.
La stessa Amministrazione ha aperto nell’esiguo e fragile centro storico del capoluogo ben sei cantieri per un totale di 39.000 mc. di nuove costruzioni e deciso di aprire una strada transitabile ai veicoli nell’area naturale protetta del Mensola.
Questo Sindaco non ama il confronto con i cittadini, con i quali preferisce trattative “ad personam”, mettendoli sempre di fronte al fatto compiuto. Oltre che essere allergico alle critiche, Fabio Incatasciato ha forse anche un debole per alcuni forti interessi locali.
Certo non ha da cantar vittoria. Al Comitato per Fiesole e alle sue battaglie aderisce la maggioranza dei cittadini, a lui invece resta solo la carta bollata.
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Le notti a Firenze e la destra di Palazzo Vecchio da un reportage sul Corriere di Firenze Date:
Sun, 1 Jul 2007 11:34:10 +0200 L'allegato file riproduce una notizia riportata ieri sabato 30 giugno dal Corriere di Firenze.
E' interessante perchè ci aiuta a non semplificare. Le questioni che riguardano l'assetto delle nostre città storiche, rimbalzano da Firenze a Bologna, da Venezia a Roma, ma travalicano il nostre stesso paese. La violenza alla residenza "storica" è percepibile anche nelle grandi metropoli; si è compiuta da qualche decennio a Parigi e a Londra, investe brutalmente Praga e Budapest e interi quartieri delle vecchia Berlino Est. E' stravagante che a Firenze si sia cercato di etichettare come tendenze di destra quelle di alcuni comitati di resistenza della "residenza".
Gli etichettatori sembrano aver rimosso la storia dei comitati di quartiere dall'alluvione in poi, il rapporto che è stato importante con l'urbanistica democratica; è sparito Cervellati, ed è rimasta solo la "movida". Vedete, potrei liquidare chi ci accusa di aprire dei varchi alla destra, enfatizzando quel ritaglio, con le posizioni del forzitaliota Bianchi del del "fascista" Cellai junior, che coincidono con il blocco di affari che i comitati hanno affrontato. Potrei dire ai sinistri "della notte": quardate in quale sodalizio rischiate di trovarvi.
Invece la cosa è meno schematica: quei due cercano un loro spazio giovanilista, sgomitano a tutto campo, partecipano della stessa tendenza superficiale, semplicistaica, che sta andando per la maggiore. Altro che destra e sinistra! Siamo all'ignoranza e al pressapochismo che sta diventando linea generale, ma che proprio per questo alla fine non può che confluire ad una sintesi mercantile.
Lo dicono a chiare lettere quei due che "vogliono - (testuale nel virgolettato del ritaglio di giornale) - rappresentare quella che è la reale utenza del "prodotto centro", ovvero i giovani". Capite! "prodotto centro"! Pensate che non sia degna di una resistenza e alternativa di sistema a chi riduce tutto a prodotto; che non sia pertanto da comprendere e sostenere la difficile affannosa e ovviamente non scevra da contraddizioni iniziativa dei comitati dei Santa Croce - S. Ambrogio? Spero che con onestà e responsabilità se ne discuta davvero e che su questo ci si intenda. Ciao a tutti Vincenzo
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COMITATO NO TAV FIRENZE - UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI FIRENZE
Facoltà di architettura, dipartimento di urbanistica e pianificazione del territorio Laboratorio di progettazione ecologica degli insediamenti (Lapei
)Convegno giovedì 28 giugno ore 16.30 Sala Est - Ovest, via Ginori, Firenze
Il tunnel sotto Firenze, un'opera inutile e dannosa
Verifica dello Studio di Impatto Ambientale della linea ad Alta Velocità
I nodi critici del sottoattraversamento TAV di Firenze saranno presentati alla cittadinanza giovedì 28 giugno, alle ore 16,30, presso la Sala Est - Ovest, via Ginori, nel corso del convegno. L'analisi approfondita dello Studio di Impatto Ambientale relativo a tale infrastruttura rivela carenze metodologiche e di merito e suscita gravi dubbi su rischi e danni potenziali diell'opera: è quanto emerge dalla ricerca effettuata dal gruppo di studio formato presso l'università di Firenze, da un gruppo di docenti ed esperti del settore. Con una anomalia caratteristica delle procedure relative all'Alta Velocità, la Valutazione di Impatto Ambientale si è basata sull'analisi del progetto preliminare, e non sul definitivo, con una evidente carenza di dati. Il parere positivo espresso dal Ministero dell'Ambiente nel 1998, pure con molte prescrizioni, appare quindi viziato da un livello conoscitivo inadeguato, e da una decisa sottovalutazione degli effettivi impatti. Probabilmente per la necessità di non bloccare l'iter in quella fase, tutti i nodi critici sono stati rimossi nella relativa documentazione, rimandando al progetto definitivo - tuttora mancante - la loro eventuale risoluzione; con il rischio di insorgenza di problemi, anche gravissimi, nella fase esecutiva, allorchè divengono pressocchè irreversibili. Come già avvenuto nel caso del Mugello. In aggiunta a questo bisogna computare la scarsa efficacia dell'intervento in termini trasportistici, come riconosciuta anche dal citato parere ministeriale, un costo elevatissimo, ed una pesante cantierizzazione decennale. All'iniziativa di presentazione dell'analisi parteciperanno, oltre agli autori dello studio, personaggi di rilievo locale e nazionale in campo politico e culturale: Stefano Lenzi, esponente del WWF e membro del coordinamento tecnico-scientifico Movitalia, che fungerà da gruppo di consultazione per il Ministro Bianchi in vista della predisposizione del prossimo piano nazionale dei Trasporti; esponenti istituzionali e di movimento della Val di Susa, rappresentanti delle forze politiche nazionali e locali (Rifondazione Comunista, Verdi, PdCI, UnaltracittàUnaltromondo); esponenti di associazioni ambientaliste (Italia Nostra e Legambiente), Guglielmo Ragozzino del Manifesto, Erasmo Venosi esperto in materia di trasporti e consulente presso il ministero. Hanno dimostrato esplicito interesse,e seguono l'evolversi della vicenda - anche se per impegni precedenti non saranno presenti - lo stesso Ministro dei Trasporti Alessandro Bianchi e la senatrice verde Anna Donati, presidente della Commissione Lavori Pubblici e Comunicazioni del Senato. Il comitato contro il sottoattraversamento Alta Velocità di Firenze;il Gruppo di Studio dell'Università di Firenze sul progetto di sottoattraversamento.
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3095 FIRME
CONTRO IL PROGETTO DI PARCHEGGIO
PER IL GIARDINO PUBBLICO
NEL "QUADRILATERO VERDE"
(fra Via Torcicoda, Via Viani, Via Signorini e Viale dei Platani)
Al Sindaco di Firenze Leonardo Domenici
Al Presidente del Consiglio Comunale Eros Cruccolini
All’Assessore all’Urbanistica Gianni Biagi
Al Presidente del Quartiere 4 Giuseppe D’Eugenio
e per conoscenza Al Difensore Civico
All’Assessore ai Lavori Pubblici Paolo Coggiola
All’Assessore alla partecipazione Cristina Bevilacqua
Ai Gruppi Consiliari del Consiglio Comunale
Firenze 22 Giugno 2007
Oggetto: “Quadrilatero verde” ( area compresa fra Via Torcicoda, Via Viani, Via Signorini e Viale dei Platani): consegna petizione popolare (3.095 firme su 312 pagine) per suo esproprio e per realizzazione di giardino pubblico e perché non venga autorizzato parcheggio privato interrato.
Allegate alla presente si consegnano 312 pagine firmate da oltre 3000 cittadini della petizione “Lasciamo ai nostri figli alberi e non parcheggi- Sottoscrizione per chiedere l’esproprio del quadrilatero verde e la sua destinazione a parco pubblico per la cittadinanza”.
Tali firme sono state raccolte da sabato 9 giugno al martedì 19 giugno mediante anche alcune postazioni di tavolini poste in prossimità della passerella pedonale dell’Isolotto, e presso i supermercati Coop di viale Talenti e Esselunga di via dell’Argingrosso.
Dalle firme si evince che circa 750 appartengono a cittadini residenti nelle immediate adiacenze dell’area in questione ( Viale dei Platani, Via Signorini, Via Torcicoda, via Viani, ma ancheViale dei Pini, Viale dei Bambini, Piazza dell’Isolotto, lungarno dei Pioppi e vie degli Agrifogli, Modiglioni, Sernesi, Soffici, Vannetti, delle Magnolie, M. Rosso, Abeti, Spadini, Frassini, S. Lega, Maccari, Chini, Cecioni, Andreotti, Boccioni, S. Ussi, Oleandri, Ortensie, Ligustri, Biancospino, Mimose, Camelie, Cassioli, Rododendri, Melograni, Ginepri, Acaciem Aceri, Gaggia e piazzetta del Salice.
Contrariamente da quanto esposto dalla srl che attualmente ha avanzato per conto dell’attuale proprietario un progetto di realizzazione nell’area di un parcheggio sotterraneo di circa 160 box auto, la petizione oggi presentata conferma una consistente condivisione da parte dei cittadini del quartiere 4, e non solo, della richiesta di utilizzare quest’area a giardino pubblico e di non autorizzare la realizzazione di un parcheggio interrato.
Vorremmo ricordare che tali richieste oltre che caldamente sostenute in un’affollata assemblea pubblica tenutasi l’11 maggio scorso sono oggetto di una ormai pluriennale mobilitazione dei cittadini del quartiere in difesa di questa area verde, che aveva portato ad impegni in questa direzione da parte di organi della amministrazione comunale. Vorremmo ricordare inoltre quanto segue:
- che dal 2003 cittadini del Q4 riunitisi in comitato si stanno adoperando per ottenere che l’area in oggetto denominata “Quadrilatero verde” sia utilizzata per realizzare un giardino pubblico;
- che con delibera di giunta n. 01051 del 30.12.2002 veniva prevista la somma di euro 929.551,53 per realizzare una piazza pubblica e che 413.000,00euro erano impegnati per l’esproprio dell’area;
- che in più occasioni ( assemblea promossa il 17 .11.2003 nell’ambito della progettazione partecipata di 5 piazze prevista nel Piano Strategico “Firenze 2010”, Seduta del Consiglio di Quartiere aperto del 18.03.2004) i cittadini hanno manifestato il loro punto di vista favorevole alla realizzazione del giardino.
- Che la seduta del 18 marzo 2004 del consiglio di Quartiere aperto sulla questione si era concluso con un ordine del giorno approvato nel quale si recita: “Il Consiglio di Quartiere 4 ritiene che nel quadrilatero via dei Platani, via Viani, via Signorini, via Torcicoda, debba essere realizzata una piazza-giardino caratterizzata dall’essere area a verde, valorizzando le alberature esistenti (salvo la messa in sicurezza) e finalizzata a funzioni di socializzazione e di fruizione naturalistica del verde. Il Consiglio di Quartiere 4 propone all’Amministrazione Comunale che la piazza-giardino sia realizzata tramite una nuova fase di progettazione partecipata, da realizzarsi in tempi brevi e determinati (ad esempio 5 mesi), che tenga fortemente conto del contesto ambientale e sociale, della cucitura urbanistica tra l’Isolotto storico e quello più recente e del fatto che i cittadini abitanti hanno espresso la loro contrarietà al project financing. Si chiede all’Amministrazione Comunale, pur consapevoli delle difficoltà del bilancio comunale, di verificare le condizioni tecniche ed economico-finanziarie per procedere al relativo esproprio dell’area. Nel frattempo l’area sarà monitorata affinché non venga attuato alcun tipo di intervento che possa diminuire la consistenza arborea esistente.”.
- Che in data 15 novembre 2005 i cittadini avevano sollecitato al Sindaco l’attuazione di quanto richiesto da tempo.
- Che con risposta del Difensore civico del 3 luglio 2007 che accompagnava la risposta dell’Amministrazione comunale in merito alla richiesta di esproprio dell’area (nella quale si rispondeva laconicamente che “ ad oggi si rende improbabile perseguire queste procedure, attese le difficoltà di bilancio attualmente in essere nell’amministrazione pubblica”) oltre a manifestare il rincrescimento per la risposta si informava che “ Al ricevimento di tale comunicazione, non ritenendosi soddisfatti della risposta abbiamo richiesto ulteriori notizie alla Direzione Nuove Infrastrutture; ci è stato assicurato, anche se soltanto verbalmente, che il parcheggiio non sarà realizzato”.[ la sottolineatura è nostra].
- Che nell’aprile del 2007 lungo i quattro lati della recinzione dell’area sono apparsi cartelli pubblicitari e volantini, distribuiti anche a domicilio, della YouPark srl che comunica la messa in vendita di box auto e di 13 realizzazioni di parcheggi sotterranei nel territorio fiorentino compresi quello dell’area de “il quadrilatero verde”. ( su questo episodio vogliamo ricordare che sono stati avanzati due esposti per pubblicità non corretta sia al Difensore civico che alla Procura della repubblica).
Per quanto sopra ricordato, siamo a chiedere ancora una volta quanto segue:
1. Di spiegare perché è stata fatta decadere la delibera di giunta del 30.12.2002 n. 01051 e che destinazione hanno avuto le somme lì impegnate per la realizzazione della nuova piazza e dell’esproprio dell’area.
2. Di non approvare il progetto di parcheggio interrato attualmente avanzate alla Direzione del Servizio Urbanistica ed Edilizia Privata del Comune di Firenze.
3. Di mettere in atto tutte quelle procedure che garantiscano il mantenimento dell’area nel suo stato di area verde con numerose piante adulte già esistenti e in primis la sua destinazione a giardino pubblico come da anni e da un gran numero di cittadini, in modo argomentato, si richiede.
Ai sensi degli articoli 99 dello Statuto del Consiglio Comunale e dell’art.91 del Regolamento del Consiglio Comunale nominano come referenti dei sottoscrittori
Mario Bencivenni, Via Torcicoda 13, 50142 Firenze
Marco Ranfagni, Via Lorenzo Viani 2, 50142 Firenze
Alessandro Benini, Via Torcicoda 21, 50142 Firenze
Per i Comitati promotori
Franca Manciagli Mario Bencivenni
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COMITATO EX PANIFICIO MILITARE
Breve cronaca
di una giornata
di ordinaria gestione della cosa pubblica
Dopo nove mesi di fermo presso la Commissione Urbanistica, la mozione sull'area Guidobono (Ex Panificio Militare), uscita dall'assemblea pubblica del lontano novembre 2005 è arrivata infine in discussione a Palazzo Vecchio, ma gli esiti non sono stati quelli attesi e auspicati dai cittadini che tanto hanno fatto fin qui per difendere la zona da speculazioni edilizie e da ulteriori cementificazioni.
In un Consiglio Comunale dimezzato per l'assenza di tutti i consiglieri di centro-destra, che in nome di principi - nobili quanto volete - hanno scelto di abbandonare la seduta e con essa i cittadini che si erano impegnati a sostenere, la mozione è stata bocciata dai voti contrari della sempre più monolitica aggregazione DS-Margherita. I motivi? Troppo "imprecisa e con lacune tecniche" secondo Formigli (DS), "troppo precisa" al punto da "ostacolare gli elementi di governo successivi" secondo Morrocchi (altro DS). La Margherita, per bocca di Ricci, "apprezza"e condivide i contenuti e ringrazia per il "valido contributo" dato dai cittadini con la mozione, dichiarando poi che voterà contro.
E dire che la mozione, tendente a evitare speculazioni edilizie nell'area Guidobono, era stata già resa più "inoffensiva" rispetto al testo integrale proposto dai cittadini, togliendo il punto in cui si chiedeva il "recupero conservativo" degli edifici di pregio esistenti e la riconversione del restante a verde e spazi pubblici, nonché la tutela del parco-giardino storico esistente. Forse, anche così, appariva troppo vincolante per i progetti di sfruttamento della proprietà (Baldassini-Tognozzi, come ricorderete).
La maggioranza ha poi votato all'unanimità un suo ordine del giorno, su cui si sono riallineati anche Verdi e Comunisti Italiani che avevano sostenuto la mozione dei cittadini, e perfino Rifondazione Comunista, con l'astensione di Ornella De Zordo; il testo approvato, questo sì lacunoso e nebuloso, rimanda per l'ennesima volta il problema della destinazione dell'area Guidobono al Piano Strutturale, secondo un copione già visto più volte in passato. Il tutto appare poi coerente con una linea di governo della città lontana dai bisogni dei cittadini, che vede nella "densificazione" - non a caso citata da Formigli - la sua espressione più preoccupante.
Vedremo gli sviluppi della vicenda. Per adesso resta il fatto di vedere bloccata una iniziativa di vera e spontanea democrazia partecipativa, portatrice di interessi comuni e diffusi, dagli stessi politici che si dichiarano fautori e sostenitori della "partecipazione democratica".
I cittadini non si arrendono:
appuntamento a tutti gli interessati
per decidere sulle iniziative future
all'assemblea pubblica del 27 c.m.
(ore 21 c/o parrocchia dell'Ascensione, via G. da Empoli)Comitato Ex Panificio Militare - Via Mariti sito web: <http://www.coexpami.it>
-----------------------------------------------------------------------------Comitato Ex Panificio Militare Comitato San Salvi chi può
COMITATO EX PANIFICIO MILITARE – VIA MARITI
La mozione uscita dall’assemblea pubblica del 28 novembre 2005, riguardante la destinazione dell’area dell’Ex Panificio Militare verrà votata finalmente in Consiglio Comunale lunedì prossimo (19 febbraio, ore 16 circa in Palazzo Vecchio).
Pur essendo incompleta rispetto alla nostra proposta originaria, costituisce un risultato importante e – qualora approvata in Consiglio – un atto di cui si dovrà tenere conto nei progetti di utilizzo dell’area, progetti che i proprietari che recentemente hanno acquistato (Baldassini Tognozzi in testa), non tarderanno a produrre.
TUTTI I CITTADINI SONO INVITATI A ASSISTERE ALLA VOTAZIONE
è importante esserci, per mostrare il nostro interesse e perché chi avesse intenzione di votare contro si assuma pubblicamente la piena responsabilità di una posizione che va contro i bisogni e le richieste democraticamente espressi in più sedi dai cittadini stessi.
APPUNTAMENTO: LUNEDI’ 19 febbraio - ore 15,30 a PALAZZO VECCHIO
Ricordiamo anche l’assemblea pubblica organizzata con la Parrocchia dell’Ascensione per il giorno 27 febbraio alle ore 21 presso il teatro della parrocchia (via G. da Empoli); si parlerà dell’Ex Panificio e di altri problemi della zona.
Lettera ai Consiglieri Comunali del Comune di Firenze
Gentile Consigliere,
oggi lunedì 19 febbraio torna finalmente in discussione in Consiglio Comunale,dopo uno stop durato nove mesi, il tema della destinazione dell'area Guidobono (ex Panificio Militare).
Come ben sapete da parte nostra, come cittadini, come Comitato,come Parrocchia, abbiamo fin qui fatto tutto il possibile, per evitare che si aggravi con ulteriore carico urbanistico una zona già al collasso per sovraccarico di funzioni e residenze. Una petizione con tremila firme, assemblee pubbliche, incontri con i Consiglieri del Quartiere 5, con le Commissioni Consiliari III e VI del Comune, un Consiglio di Quartiere 5 sull’argomento, partecipazione al “Forum sul Piano Strutturale”, sono solo alcuni dei passi fatti, che hanno portato anche a risultati importanti: il pronunciamento unanime del Consiglio di Quartiere 5 e le dichiarazioni ufficiali degli Assessori all’Urbanistica e alla Partecipazione Democratica, con il ritiro del progetto iniziale e un richiamo alla partecipazione dei cittadini nelle scelte relative all’area Guidobono.
Ma è dal Consiglio Comunale che adesso ci auguriamo possa venire una risposta più precisa, che vada incontro ai bisogni della collettività e alle istanze oggettivamente motivate dei cittadini. Per questo Le chiediamo di non far mancare il suo contributo: la Sua presenza e il Suo voto saranno determinanti.
La ringraziamo per quanto vorrà fare.
Comitato Ex Panificio Militare – Via Mariti
COMITATO SAN SALVI CHI PUO'
L'amministrazione comunale ha presentato il nuovo Piano Urbanistico Esecutivo di San Salvi, rispetto al precedente sono state introdotte alcune modifiche molto superficiali, mentre la lottizzazione privata di alcuni padiglioni del parco e il centro direzionale dell'ASL sono stati ampiamente confermati. Gli immobili destinati ad abitazioni non saranno più dati in concessione ma definitivamente venduti agli operatori immobiliari.
Un parco storico viene smembrato e trattato come una qualsiasi zona residenziale della città. Noi ribadiamo che si tratta di un PARCO che va riqualificato sulla base delle proprie qualità naturalistiche e ambientali e non per le prospettive di investimento immobiliare che esso può offrire.
Invitiamo tutti i cittadini a partecipare al Consiglio Comunale di Lunedì 19 febbraio alle ore 15,30 durante il quale sarà votata l'approvazione definitiva del nuovo Piano Urbanistico per verificare e controllare il comportamento dei singoli consiglieri comunali sia durante la discussione che al momento del voto, e per ricordare loro che stanno operando in nome di interessi che riguardano l'intera collettività.------------------------------------------
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COMITATI DEI CITTADINI — FIRENZE
IL GIARDINO DI CEMENTO
Il giardino della Gherardesca:
un’altra importante area verde
aggredita dal cemento
Allarme monumenti nel centro storico di Firenze
La Repubblica […]. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione. (Costituzione della Repubblica Italiana, art.9 ).
Per restauro si intende l'intervento diretto sul bene attraverso un complesso di operazioni finalizzate all'integrità materiale ed al recupero del bene medesimo, alla protezione ed alla trasmissione dei suoi valori culturali. (Codice dei beni culturali e del paesaggio, DL. 2004/42, art. 29, par. 4 )
A Firenze, da più di due anni, sono in corso lavori per trasformare in albergo di lusso il Palazzo Scala-Della Gherardesca in Borgo Pinti con l’ annesso Giardino storico.
Il Palazzo, appartenuto fino a pochi anni fa alla SMI (Società Metallurgica Italiana), è poi passato alla multinazionale alberghiera Four Seasons.
Il recupero funzionale riguarda anche l’ex Istituto di suore di S. Maria Ausiliatrice in via G. Capponi.
I vari N.O. della Soprintendenza ai BB.AA. sono arrivati entro il 2003, mentre la concessione edilizia del Comune, accompagnata da una delibera del Consiglio Comunale, è del 2004.
Di cosa stiamo parlando?
Parliamo di uno dei più prestigiosi palazzi storici di Firenze il cui nucleo centrale fu concepito da Giuliano da Sangallo, poi trasformato all’inizio del ‘700 da Antonio Ferri e infine restaurato dal Poggi nel XIX secolo. Si tratta del cortile d’onore del Casino di Bartolomeo Scala, cancelliere della Repubblica fiorentina, amico di Lorenzo il Magnifico, decorato con importanti bassorilievi e citato da Marsilio Ficino
Il Palazzo Della Gherardesca, che lo ha poi inglobato, insieme agli annessi di Borgo Pinti, è un edificio di classe 0, cioè monumento per eccellenza, notificato e vincolato ai sensi del D. Lgs 490/99 per il quale si ammettono esclusivamente interventi di conservazione o di restauro, previa approvazione della Soprintendenza.
Parliamo inoltre di uno dei più estesi giardini monumentali all’interno delle mura, compreso tra il viale Matteotti e Borgo Pinti: l’originario giardino all’italiana venne risistemato in gran parte secondo il gusto romantico dal conte Guido Alberto della Gherardesca e impreziosito da tempietti e caffehaus su disegno di Giuseppe Cacialli. Nella seconda metà dell’Ottocento venne realizzato il nuovo ingresso monumentale disegnato da Giuseppe Poggi al quale si devono pure gli edifici e il muro di cinta realizzati sul nuovo viale di circonvallazione (oggi viale Matteotti).
Il giardino è stato interessato anche da un restauro di Pietro Porcinai dopo la seconda guerra mondiale.
Sottoposto a vincolo di tutela come monumento di particolare pregio storico artistico per le leggi 364/1909 e 1089/39, fa parte del patrimonio dei beni culturali del nostro Paese.
Gli immobili descritti rappresentano elementi costitutivi della ricchezza architettonica di Firenze, difficilmente compatibili con la funzione alberghiera, ma semmai da destinarsi ad altra funzione (culturale, universitaria, o comunque pubblica e polivalente).
Entità degli interventi in corso di realizzazione
In questo contesto si prevedono:
· incrementi di superficie (S.U.L.) di 4.072 mq. pari al 22% di incremento della superficie attuale.
· un nuovo accesso al Giardino su viale Matteotti con apertura di una breccia nel muro di cinta ottocentesco e costruzione di nuovi volumi
· la realizzazione di locali di servizio interrati di 4 m. in corrispondenza dell’ingresso principale di Piazzale Donatello
· la realizzazione ex novo di una rampa lato ingresso servizi
· il riuso dell’intero giardino con organizzazione dei percorsi
· la copertura dei cortili delle “Colonne” e delle “Scuderie”
Nel centro di Firenze
il sacrificio dei monumenti sull’altare del lusso
è sempre più diffuso
Tramite una semplice D.I.A. (Dichiarazione di Inizio Attività) Palazzo Bardi Busini, in via de’ Benci, di attribuzione brunelleschiana, è stato recentemente trasformato in 21 appartamenti per l’inglese Knight Frank.
Una vasta porzione di tessuto urbano, l’ex-sede del Monte dei Pegni tra via Palazzuolo e Borgo Ognissanti, dopo una variante di PRG e relativo declassamento degli immobili, verrà trasformato in hotel.
Questi episodi colpiscono per il semplificato uso degli strumenti urbanistici e per la disinvoltura delle procedure, visto che si tratta di edifici notificati, vincolati o a questi
assimilati.
Il caso del Palazzo Della Gherardesca è particolarmente grave
· per l’importanza e il prestigio del complesso,
· perché di fatto si impedisce un qualsiasi futuro uso pubblico del Giardino
· per la procedura discutibile adottata dall’Amministrazione Comunale
Come si giunge a questa situazione
Anche se determinanti sono stati tre N.O della Soprintendenza, niente sarebbe avvenuto senza una Delibera del Consiglio comunale dell’aprile 2004 che permette agli uffici tecnici di rilasciare una Concessione edilizia con procedura di deroga.
Questa procedura era necessaria per:
· ottenere l’incremento di superficie, che negli edifici di classe 0 e di classe 1 non è ammessa
· modificare alcuni parametri relativi ai rapporti aeroilluminanti previsti dal Regolamento edilizio.
Tuttavia la procedura di deroga agli strumenti urbanistici generali (secondo il T.U. D.P.R. 6.6.01) è permessa esclusivamente per edifici ed impianti pubblici o di interesse pubblico, come tali individuati nel PRG, in corrispondenza degli immobili descritti.
Su cosa si basa allora la Delibera del Comune?
Sul Piano di settore del Turismo, nel quale l’immobile è inserito, che impropriamente viene considerato come norma regolatrice di carattere generale e quindi equiparabile al PRG. In questo modo si permettono quegli incrementi di superficie e volumi incompatibili con immobili vincolati di questa natura. Inoltre in edifici sottoposti a tali vincoli l’aumento di SUL concesso va ad interessare inevitabilmente l’area del Giardino storico.
Ne sono una prova i manufatti fuori terra già realizzati ex-novo (nonostante i tentativi di mascheramento con teli verdi), e i vasti locali di servizio interrati con relative rampe di accesso oggi ben visibili al di là dell’ingresso monumentale e del muro di cinta lungo il viale.
Ancora una volta siamo costretti:
· a ricordare l’emergenza Centro storico, classificato sì dall’UNESCO, ma in realtà sguarnito, aggredito e sempre più sottratto all’uso dei suoi cittadini.
· a denunciare il comportamento dell’Amministrazione comunale che non esita a interpretare leggi e regolamenti non in nome dell’interesse generale ma per assecondare le richieste del capitale immobiliare internazionale.
· a registrare l’assoluta inadeguatezza della Soprintendenza ai beni Architettonici e del Paesaggio a far valere le istanze della tutela e della conservazione anche nel caso di un patrimonio “super-vincolato” come quello di cui stiamo parlando.
info: 328 0658924 — 338 8043263
Comitato di Coordinamento contro il polo estrattivo di Calenzano
Recapito: Via Collina di Sopra 47, località Legri - 50041 CALENZANO (FI)
Posta Elettronica: cccpec@inwind.it - Sito Internet: http://spazioinwind.iol.it/cccpec/
MEGACAVA DEL “POLO ESTRATTIVO” : A CHE PUNTO SIAMO ?
Ne parliamo nella
ASSEMBLEA PUBBLICA
che si terrà
Venerdì 15 Dicembre 2006 ore 21.15 presso il Circolo ARCI “P. Brunetto” (g. c.)
Via Vincenzo Bellini 48 – Località CARRAIA
CALENZANO
L’assemblea sarà l’occasione per fare il bilancio
dell’ultimo anno di attività del Comitato
e per scambiarci gli auguri per un felice e sereno 2007.
TUTTI I CITTADINI
SONO INVITATI A PARTECIPARE
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Comitati dei Cittadini - Firenze