Lettera aperta sulle notti da urlo. " 2007 "
Il comitato residenti S. Croce - S. Ambrogio da ben 8 anni si batte per un centro storico nel quale si svolga pacificamente la vita dei residenti come quella degli artigiani e dei commercianti che insieme tengano al decoro, alla solidarietà e alla sicurezza sociale della città.
Il comitato si è sempre posto in modo molto critico contro le finte associazione culturali create ad arte e che purtroppo immaginano il nostro centro storico come una volgare disneyland.
Passiamo a voi Associazione VIVA-CITY : con un volantone presentate la vostra proposta di un centro storico vitale:
il nocciolo pare essere la possibilità di spalancare e saturare questa preziosa e fragile parte di Firenze a tutti gli avventori attuali e potenziali (centinaia di migliaia!) che vengono dalla città, dalla provincia, dalla regione, dal mondo intero. E di permettere a loro di penetrarvi con tutti i mezzi a tutte le ore del giorno e della notte e senza alcun limite nel buon gusto e nella buona educazione. Per convincere che si tratta di un progetto stimabile infilate nel vostro depliant le solite altisonanti frasi sulla "bellezza artistica e storica da valorizzare”.
E come? con "più luci accese, più cultura e iniziative, più libertà per fare e intraprendere a vantaggio di tutta la città". Più, più, più! Come se finora non aveste già fatto di tutto e di più!
Alcune riflessioni ulteriori.
E’ di tutta evidenza dalla vostra esposizione che per voi i residenti sono una componente marginale, ma la vostra presunzione va oltre: ci volete dire a noi come dovremmo essere e quali sarebbero le esigenze principali da soddisfare: scrivete che il vero problema dei residenti è di non poter liberamente farsi visitare da parenti ed amici perché non avrebbero la possibilità di arrivarci con la loro auto da parcheggiare sotto la nostra casa per i limiti alla sosta, per le porte telematiche,per la ztl, zcs e via dicendo.
Colossali sciocchezze, non tanto per una ipotetica libertà di movimento ma per la dura realtà dello spazio esistente.
Cari signori, vi siete mai chiesti a quanti km lineari corrispondono tutte le vie dei nostri rioni? Secondo voi se si fa una suddivisione con il numero delle famiglie residenti il dato pro capite sarà superiore o inferiore rispetto ai posti disponibili ?
Ed ancora, prima di scrivere delle banalità pericolose perché non avete acquisito il dato sui permessi conferiti ad esempio anche solo per il settore ZTL/B?
Con queste strettoie dobbiamo fare difficilissimi conti ed altre ne stanno arrivando con i progetti sulla mobilità; c’è in città una discussione accanita, appassionata, competente, si va verso dei referendum, si cerca di immaginare un diverso presente e futuro, fatto di meno frenesia mercantile, di più qualità, di maggior equilibrio tra le stesse generazioni.
Voi andate diritto: sempre più, più, più!
Noi abbiamo una diversa impostazione.
La prima direzione di marcia deve essere quella di una vera e diversificata attività culturale, compatibile con le dimensioni delle piazze e delle strade e della residenza.
Un modo “non violento” per gli impianti, per la qualità offerta, per i tempi scelti può coniugarsi con l’accesso agli esercizi commerciali, addirittura ad un nuovo rapporto con la produzione artigianale di qualità.
Certo, questo ed altro (ci sono proposte per l’apertura notturna dei tanti musei) porta ad una diversa offerta, ad una seria correzione delle aspettative banali di una certa utenza “giovanile”; vuol dire innestare un dialogo severo ma ormai indispensabile.
Poco o niente hanno a che spartire con questa indifferibile esigenza la linea delle cult-birrerie all’aperto, con gli sconti quali totali sul suolo pubblico, e con ingiusti diritti di prelazione per una serie di anni. Altra cosa è l’articolazione di iniziative, senza alcuna esclusività e magari con una vera partecipazione della residenza!
Nel vostro volantino indicate come ostacolo ( a che cosa ? ai vostri affarucci?!) la ztl notturna; non riuscite a dire quello che pensate sulla residenza, ma s’è capito! Per voi “intraprendere” vuol dire licenza senza limiti, orari che occupano l’intera notte, un affastellarsi di locali senza soluzione di continuità.
Intraprendere vuol dire non assumersi nessuna responsabilità e nessun onere sociale.
Neanche i bus navetta ecologici e notturni volete finanziare!
Non li volete e semmai, per alcuni con un po’ più di pudore, li vorreste gratis, cioè pagati da noi tutti. Siamo allibiti.
Ancora qualcosa su di noi, veri e vessati residenti nel centro storico; diciamo veri perché abbiamo accertato che il 95% dei sottoscrittori del vostro volantino qui non ci abitano!
Sapete benissimo — ma non lo dite ! - che cosa ci succede se noi alla sera, andati a trovare dei parenti o amici o ad uno spettacolo fuori le mura tentiamo di ritornare a casa! Ore affannose, un girare a vuoto, sperare in un divieto non sanzionato, almeno fino alla mattina seguente, perché s’è trovato tutto occupato, anche i sagrati delle chiese, i marciapiedi, i passi carrabili, i posti riservati ai portatori di handicap. Occupati dai vostri liberi clienti, forse nemmeno loro soddisfatti di come vanno le cose, forse anche loro allucinati da questa insana saturazione, disposti comunque al rischio perché “questa notte comunque va vissuta”. Ma con quale cultura, ma con quale socializzazione, con quale convivialità?! E’ una notte che procede degradandosi, con centinaia di persone che sciamano senza capire dove e perché; sciamano, lasciando tracce sempre più visibili. Quale allegria è questa?!
La storia del rione è stata anche diversa: una volta, ma non tantissimo tempo fa, quando vivevano più cittadini, tante famiglie, tanti bambini, non c’erano stati tanti sfratti e svuotamenti di immobili , ad una eventuale e non frequente aggressione o intemperanza si interveniva magari ragionando; questa era civile solidarietà che veniva percepita anche da chi girava come turista nelle nostre strade. Oggi quale dialogo può esserci in certe ore antelucane quando troppi visitatori si sono ubriacati e impasticcati?
La compressione in locali invivibili, davanti e intorno ai loro ingressi porta a conseguenze critiche progressive e del tutto prevedibili: per voi è solo il segno del successo! E’ il modello da diffondere. E’ invece una follia!
Voi affermate e con voi degli amministratori pubblici che Firenze non deve essere una città “morta”. Ma è questo che sta succedendo o non qualcosa di molto malato, con una febbre sempre più alta?!
La concentrazione è un fattore fondamentale per una insania che fa male a tutti.
Qualità diversa, altri spazi, un diverso respiro per gli stessi visitatori: questo deve essere d’ora in poi il valore da perseguire, non la vostra incoscienza civica.
Qui per ora ci fermiamo, invitando tutti coloro che ci leggeranno compresi tanti impegnati in attività commerciali e artigianali che non vogliono rinchiudersi in se stessi a riflettere pacatamente. Se ritengono che le nostre considerazioni siano vere e apprezzabili lo dimostrino dissociandosi da chi va a testa bassa senza altra considerazione civica e morale.
P.S. Ci dispiace che i responsabili della sanità in questa città non abbiano ancora accollato a gerti gestori di locali aperti alla notte le spese mediche sostenute dai cittadini che vivono uno stato di stress molto pesante e davvero rischioso. Non dormire vuol dire arrivare a livelli critici, a crolli o a momenti di rabbia incontrollata, si da di testa e poi ci sono le cronache giudiziarie che fanno il resto. No, non si può non far nulla, non si può scappare, non è giusto andarsene, non è giusto barricarsi. Ci vuole una inversione e che sia rapida.
Comitato dei Residenti S. Croce — S. Ambrogio
Comitati dei Cittadini Firenze — Centro Storico
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