L’ex Ass. Paolo Coggiola - L’Ex Ass. Gianni Biagi - La Sovrintendenza…
E QUESTO E’ SUCCESSO
… dove per anni gli inquilini hanno resistito, mentre i picchetti respingevano gli sgomberi, altri senza casa occupavano l’immobile, i cortei si dirigevano verso gli uffici giudiziari di Piazza San Martino, documentavano altre devastanti manomissioni e richiedevano l’utilizzo sociale di aree e comparti, come le caserme inutilizzate di via Tripoli. Questo palazzo storico è stato un simbolo di resistenza allo snaturamento del centro storico, al saccheggio speculativo, alla distruzione della nostra comune memoria civile e storica.
Solo ora, con lo sfascio dell’Amministrazione Comunale, con una sequela di assessori indagati e di(s)messi, qualcuno s’accorge dello sconcio.
Meglio tardi che mai?
…solo se si allargano le indagini a tutto il centro storico, se si inverte radicalmente la politica urbanistica se si dà preminenza al diritto sociale alla casa e non al diritto/abuso di proprietà.
Ritroviamoci ancorainquilini d’allora ed occupanti, comitati di sostegno e cittadini solidali in Via dell’Anguillara 14
sabato 31 gennaio 2009 dalle ore 10 in poi
Movimento di Lotta per la Casa – Unione Inquilini di Firenze
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Copia della Sentenza
Persa dal TRIO dell'urbanistica che chiedevano per loro centinaia di milioni di lire
all'esponente dei comitati G.Sorrentino
Ass. G.Biagi
G.Di Benedetto
M.Talocchini
I primi due inquisiti per corruzione si sono dimessi
Avevano allora visto giusto i cittadini del Cenro Storico nel 2003? ....
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DIMISSIONI SUBITO
L’interrogazione del consigliere comunale Donzelli, insieme alle risposte elusive di Biagi circa gli incarichi dati dal Comune a Riccardo Bartoloni e Alberto Formigli (indagati per corruzione nell’inchiesta sul complesso residenziale Dalmazia), rendono palese l’intreccio di interessi tra l’Amministrazione e i costruttori in questa città. Vale anche la pena di guardare indietro, verso il periodo nel quale sono state poste le basi del “sistema” attuale.
Nel 1995 la Giunta Primicerio, appena insediata, manifesta la volontà di modificare sia l’impianto normativo che le previsioni cartografiche del Piano Vittorini adottato nel 1993 dalla Giunta Morales, pubblicato e “osservato” da cittadini, associazioni, Ordini professionali ecc. e controdedotto dagli Uffici. La Giunta decide così di non utilizzare quanto già predisposto, ma di procedere a nuove controdeduzioni.
Con l’Ordinanza 08433/95 viene costituito un gruppo di lavoro per la revisione delle norme tecniche di attuazione del Piano Regolatore Generale, il cui risultato verrà utilizzato per le nuove controdeduzioni alla normativa. Al posto dei principali referenti del gruppo di lavoro sulla normativa istituito dall’amministrazione precedente (tutti dipendenti del Comune), compaiono qui per la prima volta anche esponenti degli Ordini professionali: l’arch. Bartoloni e l’arch. Iodice per l’Ordine degli Architetti e l’ing. Caliterna per l’Ordine degli Ingegneri.
Il fatto è drammaticamente grave non solo perché rende esplicito l’abbandono della politica di riqualificazione degli uffici comunali, portata avanti fino ad allora come condizione preliminare del primato del controllo pubblico rispetto alle pressioni private, ma soprattutto perché il Comune chiama a modificare le norme proprio quei professionisti che avrebbero dovuto sottostarci. E’ così che le norme (che da allora consentono la realizzazione degli interventi edilizi che tutti possono giudicare) sono state rese più “malleabili”, e le maglie degli interventi ammissibili sono state allargate!
Si tratta, insomma, del primo passo verso la progressiva abdicazione delle prerogative dell’ente pubblico in favore degli interessi privati.
Il conflitto di interessi è palese: gli estensori delle norme del Piano Regolatore sono stati i liberi professionisti degli Ordini professionali. Bartoloni, Iodice e Caliterna (sarebbe interessante sapere se c’era anche Formigli) si sono approvati le loro stesse osservazioni al Piano.
Si capiscono allora l’imbarazzo e le goffe risposte di questi giorni dell’assessore Biagi, il quale, in un disperato “catenaccio”, riesce solo ad affermare che la consulenza di Bartoloni per il piano era a titolo gratuito. Come se questo liberasse dal conflitto di interessi, e quasi dovessimo ringraziare Bartoloni per la prestazione “disinteressata”.
In una politica sana, a questo punto, con un inchiesta della magistratura in corso, si sarebbero avute, con naturale immediatezza:
- le dimissioni di Formigli da capogruppo del PD in Consiglio comunale;
- le dimissioni di Biagi da Assessore all’urbanistica;
- le dimissioni di Bartoloni da Presidente dell’ordine degli architetti di Firenze.
Questo non è ancora accaduto: PERCHE'?
E’ questo il senso della "nuova politica" del Partito Democratico,
dei suoi uomini di punta e di apparato
e dei suoi alleati?
Non solo i cittadini, ma le ragioni stesse della democrazia e del rispetto delle regole richiedono che il Consiglio comunale istituisca al più presto una commissione consiliare di inchiesta che faccia piena chiarezza su tutta la vicenda.
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Caro Giuseppe,
avrei voluto che alla conferenza stampa di ieri ci fossero i giornalisti invitati perché, come direbbe Murialdi, la notizia era che: “L’uomo aveva morso il cane”.
Certo, questi giovani aspiranti giornalisti vanno avanti con contratti precari pagati quattro euro ad articolo; ma non sono sicura che questo sia l’aspetto determinante per la loro umiltà nei confronti dei loro capi-redattori e della linea editoriale; c’è qualcosa che è stato introiettato in loro da cattivi maestri che si presentano come ispiratori e selezionatori delle fortune politiche.
L’uomo che ha morso il cane si chiama Giuseppe Sorrentino che non ha mollato di fronte a pesantissime conseguenze economiche prospettate nei suoi confronti degli avvocati Lucibello e Parlapiano per risarcire l’onore e l’immagine di un assessore all’urbanistica che ha lasciato senza protezione civica una intera città.
Abbiano letto negli atti che a un pensionato Telecom, i due legali avevano richiesto un risarcimento del danno “non inferiore ad euro 50.000 oltre al rimborso di onorari, diritti e spese cap + Iva con sentenza immediatamente esecutiva come per legge”. Si arrivava così a circa 130.000 euro.
Anche noi, come Gianni Biagi, siamo interessati a leggere le motivazioni della sentenza; comunque già in questi giorni abbiamo brindato, perché – almeno per ora – con te sono stati protetti tanti cittadini residenti in questo quartiere e nell’intera città.
Ci aspettiamo per questo che altri alzino il capo, denuncino il malgoverno, ricorrano alla giustizia, prendendo come esempio altre libere associazioni ambientaliste, come la sezione fiorentina di Italia Nostra, che non si arrendono di fronte ai marchingegni formali confezionati da compiacenti professionisti al servizio del potere politico.
Con stima ed affetto Stefania Ferretti
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Salve, ho letto con grande gioia la notizia della vittoria della causa civile di Giuseppe contro l'Assessore all'Urbanistica ed altri responsabili delll'Ufficio urbanistica che poverini si erano offesi per le dichiarazioni avute da Sorrentino ritenute lesive durante un'assemblea pubblica ben tre anni fa... Bene Giuseppe, continua così!
A presto Stefania Bertelli
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COMUNICATO STAMPA
Firenze, 11 dicembre 2006
DE ZORDO: «DIMISSIONI DELL'ASSESSORE ALL'URBANISTICA BIAGI E BLOCCO DEL CANTIERE DI VIALE BELFIORE».
Questo il testo dell'intervento di Ornella De Zordo, capogruppo di Unaltracittà/Unaltromondo:
«Viale Belfiore e Via Arnoldi sono solo gli ultimi esempi di una politica urbanistica sbagliata e di una gestione fallimentare del territorio che rendono necessarie e inderogabili le dimissioni dell'assessore all'urbanistica Gianni Biagi.La vicenda dell' architetto Nouvel e del progetto nell'area ex Fiat di viale Belfiore è incredibile per la mancanza di controllo e l'indeguatezza di Biagi, che ha dichiarato di ignorare il cambiamento del progetto e la rottura fra l'architetto e la Baldassini-Tognozzi, rendendo così l'edificazione in corso diversa da quella approvata a suo tempo dal consiglio comunale. Era già successo per la caserma dei carabinieri di Castello, quando anche allora Biagi aveva affermato di non sapere del blocco del cantiere e del contenzioso fra la costruttrice Baldassini e lo Stato.La sentenza del Tar sul caso di via Arnoldi rende giustizia a quei cittadini che da mesi si sono battuti per impedire un illegittimo episodio di cementificazione di un´area di pregio protetta da numerosi vincoli paesaggistici e ambientali.Le vicende di via Arnoldi e di viale Belfiore denunciano ancora una volta l'improvvisazione, l'assenza di trasparenza, lo scollamento con i bisogni della città, di un assessore insensibile e sempre al centro di scelte e di atti relativi alla gestione del territorio che sono risultati come minimo discutibili: dalla vicenda del ex-Panificio Militare a quella del piano di recupero di San Salvi, dall'operazione Castello a quella del parcheggio interrato della Fortezza da Basso, fino alla clamorosa bocciatura "politica" e culturale del Piano Strutturale che viene riscritto a distanza di quasi tre anni dalla sua adozione.Chiediamo infine il blocco del cantiere di viale Belfiore, finchè non sia stato verificato e accertato che il progetto attuale sia conforme a quello dell'architetto Jean Nouvel e approvato dal Consiglio Comunale nel maggio 2005».
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Comitati Cittadini firenze
Centro Storico
Le dimissioni dell'assessore G.Biagi ,doveva già averle presentate da anni,visto le sue dirette ed indirette responsabilità,nella trasformazione della città"devastazione" del centro storico,come il caso della Fortezza,dei cambiamenti degli stati d'uso e frazionamento dei fondi in centro storico, il frazionamento degli appartamenti,la concessione di variazione ,prima dell'entrata in uso del nuovo piano strutturale, lo svuotamento con relative demolizione delle parti interne di vari palazzi,e non ultimo lo sventramento del Parco/Giardino della Gherardesca,ecc...Purtroppo lo stile praticato da Biagi, e uno stile praticato da molti altri.
Partecipazione Democrazia Trasparenza
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CASO G.Biagi Ass.Edil.Privata
Intimidazioni e censure:
l’assessore Biagi alle domande e alle osservazioni politiche risponde con le querele.
Il giorno 5 febbraio Giuseppe Sorrentino, abitante a Firenze ed esponente del Comitato Santa Croce e Sant’Ambrogio e del Coordinamento dei Comitati Cittadini, è convocato in tribunale per la prima udienza del processo intentato contro di lui dall’Assessore Biagi e dai Dirigenti Di Benedetto e Talocchini. Questi chiedono un risarcimento personale di 130.000 (centotrentamila) euro in totale per una presunta diffamazione dell’Assessorato all’Edilizia e all’Urbanistica avvenuta nel corso di un’assemblea pubblica.
Il Coordinamento, in primo luogo, esprime tutta la sua solidarietà a Giuseppe Sorrentino e, per quanto concerne gli aspetti più strettamente giudiziari della vicenda, esprime piena fiducia nel giudizio della magistratura competente.
Desidera ricordare, però, che questa denuncia è rivolta a un esponente rappresentativo di quel movimento di comitati costituitisi spontaneamente su tutto il territorio fiorentino per vincere l’“ignavia” delle Amministrazioni locali rispetto ai problemi degli abitanti. Da tempo i comitati hanno anche dato vita ad un Coordinamento per elevare le singole proposte di soluzione all’ambito più generale dell’intera area fiorentina: ne sono una conferma i documenti depositati in Palazzo Vecchio (v. zonizzazione e riduzione dell’inquinamento acustico, contro la liberalizzazione delle Licenze Commerciali ecc.), come le osservazioni ed i contenuti alternativi al Piano Strategico Comunale, sfociate a Dicembre in un Convegno informativo per l’intera cittadinanza.
In considerazione di ciò, le querele dell’Assessore Biagi e dei suoi Dirigenti acquistano di fatto un chiaro significato intimidatorio nei confronti di questo movimento che da più anni costituisce l’unica vera opposizione sociale e politica alle scelte dei nostri amministratori. E ancora, denunciando questo aspetto, vogliamo riaffermare con forza che manifestare, anche con toni accesi, pareri e opinioni diversi da chi detiene le leve del potere, politico o amministrativo, oltre che essere un nostro diritto intangibile costituisce l’essenza prima della democrazia.
Da mesi, come singoli Comitati e come Coordinamento dei Comitati, abbiamo posto un’infinità di domande sulla gestione del territorio e della città in relazione al rilascio delle licenze e dei permessi edilizi, sulle problematiche dell’inquinamento acustico e atmosferico, sulla tutela della salute dei cittadini, sulla tutela del verde urbano e su mille altri temi senza mai avere uno straccio di risposta dai nostri amministratori. Questi, nonostante le continue dichiarazioni e professioni a favore di una democrazia partecipata, sono disposti a frequentare solo convegni e occasioni di chiaro appoggio alla loro idea di sviluppo e crescita della città, rifiutando sistematicamente un confronto con chi la pensa diversamente. Si pensi solo alle ultime dichiarazioni dell’Assessore Biagi in Consiglio Comunale in merito ai grandi lavori che interessano il nodo fiorentino dell’Alta Velocità.
Oggi, di fronte a queste denunce e a queste richieste di risarcimenti milionari, non possiamo non fare un’altra amara considerazione: quelle nemmeno velate minacce, avanzate dal nostro Sindaco di fronte alle prime manifestazioni dei Comitati sotto Palazzo Vecchio, di rispondere alle richieste di quei cittadini attraverso vie giudiziarie, oggi trovano attuazione concreta nell’iniziativa di un importante esponente di questa giunta. E così, mentre ci si guarda bene di fare la voce grossa o di denunciare i potenti quando calpestano gli interessi degli abitanti, ecco che si mostrano i muscoli contro i deboli e contro chi non gode di posizioni di privilegio economico o sociale. Ma non basta, questa vicenda dimostra un atteggiamento inaccettabile per i principi che dovrebbero regolare una vera democrazia: cioè quello di riportare questioni attinenti alla sfera politico- amministrativa a quella giudiziaria.
Alla luce di quanto sopra esposto il Coordinamento dei Comitati Cittadini desidera precisare che:
1. azioni legali di questo tipo, invece di intimidirci e dissuaderci dalla nostra azione critica, ci offrono motivi in più per portare avanti la nostra battaglia in nome degli interessi degli abitanti di Firenze.
2. non possiamo non provare un profondo stupore nel vedere usare le stesse procedure che spesso si censurano al presidente del Consiglio quando querela, per diffamazione, chi nella polemica politica gli dà del “burattinaio” o del “buffone”.
Il C.C.C., in attesa che la magistratura competente giudichi la vicenda per gli aspetti strettamente giudiziari, chiede al Sindaco di Firenze, per quanto riguarda gli aspetti più specificamente politici della vicenda e che chiamano in causa l’operato di membri della Giunta, di adoperarsi perché sia istituita una commissione di indagine con rappresentanti sia di maggioranza che di minoranza del Consiglio Comunale che dia una risposta ai quesiti che da tempo stiamo avanzando sui casi riportati nel sintetico pro-memoria qui allegato.
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All’Assessore all’Urbanistica e all’Edilizia
del Comune di Firenze
Gianni Biagi
Egregio Assessore,
nel giorno della prima udienza relativa alla querela per diffamazione da lei sporta contro Giuseppe Sorrentino, esponente di questo Coordinamento oltre che del Comitato dei cittadini di Santa Croce e di Sant’Ambrogio, leggiamo in una nota apparsa a pag. II della cronaca fiorentina del quotidiano “la Repubblica” una sua dichiarazione con la quale chiarisce che “Non è una querela contro i comitati, ma solo contro quella dichiarazione…”.
Tralasciando quale sia “quella dichiarazione” (sul cui effettivo contenuto dovrà appunto fare chiarezza la magistratura, non essendoci affatto, contrariamente a quanto riportato dall’articolo de “la Repubblica”, unanimità di pareri), vorremmo ricordarle che tutta la questione, e cioè la stessa espressione riferita in assemblea pubblica, era inserita in un contesto di domande su vicende di interventi edilizi messi in opera nel quartiere di Santa Croce sui quali da mesi i cittadini avevano chiesto chiarimenti all’autorità competente senza mai avere risposta, tanto da dover ricorrere anche ad esposti alla Procura della Repubblica di Firenze.
Poiché la sua precisazione contenuta nell’articolo ci sembra un importante passo in avanti nei rapporti fra cittadini e amministratori le chiederemmo di dare un seguito concreto e tangibile a tale disponibilità partecipando, con i dirigenti del suo assessorato Talocchini e Di Benedetto, ad una assemblea pubblica dove avrà tutta la possibilità di dare risposte precise e puntuali ai quesiti da tempo rimasti senza risposta, che qui Le riassumiamo.
Nel metodo:
Nella maggior parte gli interventi sono eseguiti con D.I.A. e modifiche in corso d’opera applicate a sezioni parziali dell’immobile anziché come interventi di Ristrutturazione Edilizia che, com’è noto, sono molto difficili da ottenere perché caratterizzati da un iter più complesso. In realtà sarebbe proprio necessaria l’approvazione di un intervento di ristrutturazione trattandosi di modifiche interessanti parti consistenti dell’intero isolato.
Appaiono disattese le norme di tutela della Soprintendenza, le norme di tutela sul lavoro, i diritti dei terzi (abitanti), le prescrizioni sui rumori, le norme dei VV.FF., ecc.
Non sono chiari poi i rapporti fra committenza, appaltatore e successiva gestione fra le società operanti, spesso facenti capo alle stesse persone, tanto da fare temere l’esistenza di un “cartello”.
Nello specifico per il Quartiere di Santa Croce:
1. 900 mq di Ristorante (Sesame) in via delle Conce 20r realizzati con un
susseguirsi di varianti, di integrazioni (le N.T.A. ne consentono solo una) a
progetti di Concessioni o semplici D.I.A. per mascherare un intervento di
Ristrutturazione R2 (non ammesso dal R.E. negli edifici di Classe 4) come R1.
2. Installazione con semplici D.I.A. di impianti mastodontici, rumorosi ed
inquinanti, per 340 mq di ristorante (Finisterrae) dentro l’abitato di un intero
isolato (Classe 0 - 1- 3) in piazza S. Croce, via dei Pepi, via del Fico, via
Verrazzano e per la nuova espansione del Teatro del Sale in via dei Macci.
3. Autorizzazioni al pubblico esercizio di un locale posto all’angolo tra borgo
Allegri e via Ghibellina 69r, risultato poi per i VV. FF. strutturalmente ed
impiantisticamente pericoloso.
4. Realizzazione di nuovo albergo a 5 stelle (non ammesso dal R.C.) in via
Ghibellina 87 (intero Palazzo Ciofi: edificio di Classe 0) mascherato da
bed & breakfast.
5. Accettazione di semplici D.I.A. per la trasformazione dei vecchi fondi con
accorpamenti, frazionamenti ecc. in nuovi locali da divertimento e mini
appartamenti;
6. Accettazione dell’installazione di enormi canne fumarie sdraiate sui tetti
fino a 30 m. (via dei Benci) o ritte per 2 m., in splendente acciaio, in tutto il centro, compreso l’edificio di fronte a Palazzo Vecchio.
7. Esclusione del quartiere di S. Croce e S. Ambrogio dai finanziamenti
regionali a sostegno degli artigiani e piccoli commercianti.”
Poiché ci sembra che la migliore soluzione di questa vicenda sia il ricondurla al suo naturale ambito politico, la preghiamo di volerci segnalare la sua disponibilità ad intervenire con i Dirigenti del suo Assessorato ad una assemblea pubblica per chiarire tutti i dubbi dei cittadini sulle questioni sopra ricordate, e le eventuali date in cui, in base ai suoi impegni, sarebbe possibile tenere l’assemblea.
In attesa di una sua cortese risposta,
la salutiamo cordialmente
Per il Coordinamento dei Comitati Cittadini
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Associazione di volontariato Idra
iscritta al Registro Regionale del Volontariato della Toscana
per la promozione e la tutela del patrimonio ambientale e culturale
Via Vittorio Emanuele II 135, 50134 FIRENZE; Tel. e fax 055.233.76.65; e-mail idrafir@tin.it
web http://associazioni.comune.firenze.it/idra/inizio.html; www.idra.dadacasa.supereva.it
totale n. 2 pagine (inclusa la presente)
Firenze, 5.2.'04
Assessore all’Urbanistica
arch. Giani BIAGI
COMUNE DI FIRENZE
fax 055.262.46.16 e-mail segr_ass.urbanistica@comune.fi.it
Querela ai cittadini per diffamazione:
lettera aperta all’assessore all’Urbanistica arch. Gianni Biagi
Gentile assessore,
Le scriviamo per chiederLe di ritirare la querela e la relativa richiesta di risarcimento personale inoltrata da Lei, dal direttore e dal dirigente dell’Assessorato all’Urbanistica a carico di un cittadino di Firenze, rappresentante del Coordinamento dei Comitati Cittadini, che avrebbe usato nel corso di un’assemblea pubblica nei Vostri confronti — leggiamo sui giornali — espressioni considerate diffamatorie.
Le chiediamo di soprassedere su quella decisione per più di un motivo.
Innanzitutto, perché Lei è membro del governo di questa città, e il potere di cui dispone è incommensurabilmente superiore a quello del cittadino accusato. Se abbiamo capito bene, l’episodio al quale Lei si riferisce sarebbe occorso una sola volta, nel contesto di un’assemblea di residenti più o meno giustificatamente esasperati per lo stravolgimento delle condizioni di vita legate a certe trasformazioni urbanistiche avvenute nel quartiere di Santa Croce. Ci pare comprensibile — anche se non condivisibile - che in simili occasioni possano essere pronunciate espressioni inappropriate o sopra le righe. Non sembra anche a Lei che comportamenti del genere possano derivare anche da condizioni di frustrazione che i cittadini sperimentano vedendo inascoltate, ormai da lungo tempo, istanze che pur sembrano avere il carattere di un’argomentata ragionevolezza? Appare ingeneroso segnalare alla magistratura simili sbavature per richiedere a cittadini lavoratori, che dispongono di redditi ordinari l’esborso di cifre ingenti a titolo di risarcimento economico personale.
C’è poi una tale disparità fra i mezzi di comunicazione di cui Lei, assessore, dispone presso Palazzo Vecchio e quelli a cui si aggrappano i cittadini senza partito e senza apparato ogni volta che tentano di far sentire la propria voce, che se questa voce qualche volta suona distorta o sgradevole ci sembra sproporzionato il ricorrere a strumenti di tipo giudiziario. Sarebbe forse bastato uno dei tanti comunicati stampa di cui la giunta di Palazzo Vecchio fa quotidianamente uso, con riflessi puntuali sui mezzi di informazione di massa, per segnalare e stigmatizzare — in sede prima di tutto politica, dato che di polis si sta parlando — eventuali scorrettezze nei toni o nei contenuti registrate in assemblee che di polis si occupano.
Il fatto che Ella non abbia inteso ricorrere — come sembra — a questo consueto strumento di pubblicità cui la Giunta fa sovente ricorso ci induce a ritenere che forse l’offesa sia stata da Lei percepita come oltremodo grave e meritevole di sanzione esemplare. Ma ci domandiamo - anche qui - se si possa considerare tale una sola espressione per quanto ritenuta pesante, usata in una sola circostanza pubblica, da parte di un solo cittadino. Non Le sembra che vi sia anche in questo caso una certa sproporzione fra la reazione attivata e il fatto contestato?
Le chiediamo dunque, gentile assessore, di riflettere ancora, insieme al direttore e al dirigente del Suo assessorato, sull’opportunità della Vostra decisione, dato che come cittadini indipendenti non consideriamo un segnale di apertura e di benevolenza nei confronti della città la richiesta di 130.000 euro di risarcimento a un cittadino lavoratore, a maggior ragione essendo questi residente in un contesto di sofferenza urbana così marcato come quello che il quartiere di Santa Croce lamenta di vivere quotidianamente.
Ci permettiamo di suggerirLe di intavolare piuttosto con i comitati dei cittadini che dimostrano passione per la polis un rapporto di frequentazione atto a promuovere in tutti l’esercizio del dibattito con toni che, quand’anche aspri, si mantengano però sempre nell'ambito della correttezza civile. Toni che noi auspichiamo fortemente, ma talvolta umanamente difficili da praticare quando si ha la sensazione — giusta o sbagliata che sia — che gli argomenti prodotti non ricevono dall’amministrazione pubblica l’attenzione sperata.
Il presidente
Girolamo Dell’Olio
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GIULIANO SCARSELLI
Professore ordinario in diritto processuale civile
Avvocato presso la Corte di Cassazione
Piazza Santa Croce/ 9 - 50122 FIRENZE
Tei. 055 - 2479175 - Fax 055 - 240532 - scarseUi@unisi.it
Spett. "La Repubblica - Firenze"
Messaggio via fax 055 - 2396958
Firenze, 5 febbraio 2004
Oggetto: Sorrentino / Biagi
Vi scrivo quale legale del sig. Giuseppe Sorrentino e con riferimento alla notizia apparsa in data odierna sul Vostro giornale relativa alla controversia tra il mio cliente, quale esponente del Coordinamento dei Comitati cittadini, e l'arch. Gianni Biagi, quale Assessore all'Edilizia e all'Urbanistica.La comunicazione, a parere dello scrivente, è tale da far passare per fatti\ oggettivi realmente verificatisi solo affermazioni di una parte che sono in giudizio contestate dall'altra.In particolare, scrivendo tra virgo lette ^Assessorato Corrotto" e "Ma se mi chiede scusa ritiro la querela" sembra che, nella realtà dei fatti, Giuseppe Sorrentino abbia effettivamente dato del corrotto all'Assessore Gianni Biagi e che l'unica difesa da questo avanzata, come Voi scrivete, stia nel fatto che per il Coordinamento dei comitati cittadini "queste querele hanno un chiaro significato intimidatorio".In realtà, invece, Giuseppe Sorrentino, come da difesa da oltre due mesi depositata m Tribunale, nega di aver offeso (e/o diffamato) l'Assessorato all'Edilizia e all'Urbanistica, e solo asserisce di aver chiesto chiarimenti (peraltro già avanzati in altri incontri pubblici) in ordine a taluni interventi edilizi avvenuti nel quartiere di S. Croce - S. Ambrogio.
Pertanto, per il Coordinamento dei comitati cittadini, la risoluzione della questione, prima ancora che d pretese scuse per fatti che si affermano non avvenuti, passa attraverso la disponibilità dell'Assessore ad incontrare tali Comitati, e tutto il Quartiere di S. Croce, per dare pubblica spiegazione di talune concessioni edilizie. Spiegazioni che, ad oggi, l'Assessore non ha dato, e che viceversa i Comitati ritengono dovute.
Tanto dovevo, e con l'occasione porgo i miei migliori saluti.
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